Secondo la cassazione (sent. 5431/19) in tema di demansionamento, il danno patrimoniale che può conseguire ad un demansionamento, può consistere sia in un pregiudizio derivante dall’impoverimento della capacità professionale acquisita dal lavoratore e dalla mancata acquisizione di una maggiore capacità, che nel pregiudizio subito per perdita di chance, ossia di ulteriori possibilità di guadagno.
Questo pregiudizio, tuttavia, a parere della corte, non può essere riconosciuto, in concreto, se non in presenza di una adeguata allegazione.
Chi agisce per ottenere un danno da demansionamento, quindi, dovrà allegare e provare di aver subito un danno alla professionalità, ad esempio specificando e deducendo l’esercizio di una attività soggetta ad un continua evoluzione e comunque caratterizzata da vantaggi connessi all’esperienza professionale destinati a venire meno in conseguenza del loro mancato esercizio per un apprezzabile periodo di tempo.