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Licenziamento giusta causa per abbandono posto di lavoro

Lo scorso 31 ottobre 2012 la Suprema Corte di Cassazione, nella sentenza n. 18811, si è pronunciata su una vicenda che ha visto quale protagonista un lavoratore, adibito alle mansioni di guardiania, che ha abbandonato il posto di lavoro per recarsi da un rivenditore per ricaricare il proprio telefono cellulare e soddisfare esigenze fisiologiche.

Il Giudice di primo grado aveva accertato la illegittimità del licenziamento per giusta causa, atteso che l’assenza sarebbe stata giustificata da un cogente bisogno fisiologico. Tuttavia i Giudici di appello, prima, e di legittimità, poi, nel riformare la sentenza resa in primo grado, hanno ritenuto come in base ad un elementare principio di correttezza e diligenza nello svolgimento del proprio lavoro, il lavoratore avrebbe dovuto assumere tutte le iniziative volte a minimizzare i rischi derivanti dalla propria assenza.

In tal senso, il lavoratore avrebbe dovuto allegare – e provare – circostanze quali il ripristino del sensore metal dectector e avvertire i colleghi della propria assenza (si trattava di una guardia giurata addetta al controllo accessi in un istituto bancario). Dalle emergenze processuali, invece, non risultava che il lavoratore avesse attuato alcuna delle succitate iniziative, con la conseguente accertata legittimità del licenziamento intimato.

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