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Tribunale di Bergamo – mancata rotazione dei lavoratori

Il Tribunale di Bergamo accerta l’illegittimità della cassa integrazione per mancata rotazione dei lavoratori

Frequentemente i lavoratori destinatari di un provvedimento di cassa integrazione straordinaria sono scelti in modo arbitrario dal datore di lavoro sulla base di motivazioni esclusivamente personali o, in alcuni casi, economiche, ma non conformi ai criteri dettati dalla legge: in tal modo il datore di lavoro – eludendo la normativa di legge – riesce a liberarsi dei lavoratori indesiderati.

Il rispetto della procedura legislativa, infatti, garantisce la corretta individuazione dei dipendenti da porre in cassa integrazione.

Il Tribunale di Bergamo ha riscontrato l’illegittimità della cassa integrazione adottata dalla società per mancata rotazione dei lavoratori coinvolti.

Trattasi di una grossa società operante nella realtà bergamasca che, con l’intento di liberarsi di un determinato dipendente, lo ha sospeso a 0 ore con collocazione in CIGS violando il criterio della rotazione del personale svolgente mansioni fungibili, il quale era stato oggetto di esame congiunto in sede sindacale ed individuato come criterio da rispettare per evitare che qualche dipendente rimanesse escluso dal processo di turnazione.

In sede di istruttoria il Giudice ha riscontrato l’adozione, da parte della società, di un criterio di mera ragionevolezza economica nell’individuazione dei lavoratori da porre in cassa integrazione in spregio alla più articolata valutazione di fungibilità cui la società è obbligata.

In tal modo il Lavoratore è riuscito a dimostrare la sua illegittima esclusione dalla rotazione, con la conseguente condanna datoriale al pagamento di un quantum a titolo di differenze retributive, oltre interessi e rivalutazione monetaria.

Giustizia  è fatta.

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